A differenza di quanto è nell’immaginario collettivo il mercato immobiliare, con scostamenti importanti variabili da città a città e da zona a zona, è in ripresa ecco allora elencati gli ultimi dati disponibili legati alle compravendite nel settore immobiliare.
A fronte di questa ripresa non vi è però il relativo aumenti dei prezzi che ci si potrebbe aspettare, infatti secondo l’ultima rilevazione i prezzi sul mercato immobiliare italiano su base annua all’interno ha avuto una contrazione a differenza invece del mercato all’interno dell’eurozona dove invece vi è stato un aumento generalizzato del + 3,8% calcolato su base annua.
Il volume di compravendite di abitazioni in Italia, con la sola esclusione dei comuni delle province di Trento e Bolzano, ha fatto registrare un incremento del 18,9% rispetto all’ultima rilevazione.
L’andamento e la distribuzione dei volumi di scambio per macro aree geografiche evidenzia, a partire dal 2016, si evidenziano rialzi più̀ accentuati nelle due aree del Nord, superiori al 20%. Nel Nord Ovest, dove si concentra un terzo del mercato nazionale, l’incremento rilevato delle compravendite di abitazioni è del 22%; analoga, +22,4%, è la variazione annuale nel Nord Est, dove si concentra il 20% delle transazioni. L’area del Centro, che rappresenta una quota di mercato pari al 21% circa, guadagna il 16,2%. Infine, sono sostenuti, anche se meno di quanto rilevato nelle altre aree, i rialzi al Sud, +15% e nelle Isole, +14% circa.
Nel dettaglio i comuni capoluoghi e non capoluoghi mostrano come la crescita complessiva, osservata a livello nazionale, sia sostanzialmente analoga, con i comuni non capoluogo che presentano un rialzo lievemente più̀ alto delle compravendite nei capoluoghi, +19,1% rispetto +18,4%. Tra le diverse aree del paese, i capoluoghi nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est presentano l’incremento più elevato che raggiunge un tasso di rialzo del 23%. I capoluoghi del Centro e i non capoluoghi delle Isole sono gli ambiti dove la crescita, seppure a doppia cifra, rimane sotto il 14%.
Dal 2016, l’intensità̀ del mercato immobiliare recupera un quarto di punto percentuale rispetto al 2015, raggiungendo un valore, a livello nazionale, pari all’1,56%. La quota di abitazioni compravendute, rispetto allo stock esistente, supera l’1,8% nel Nord Ovest e nel Nord Est e si attesta intorno all’1,1% nel Sud e nelle Isole. Come già̀ osservato, sono i capoluoghi del Nord a mostrare la migliore dinamica di mercato con un IMI che guadagna 0,43 punti percentuali, superando nel 2016, sia nel Nord Ovest sia nel Nord Est, il 2%. Tale valore viene superato anche nei capoluoghi del Centro
L’andamento del mercato distinto per classi demografiche di comuni mostra come l’aumento degli scambi, pari a livello nazionale al +18,9%, sia imputabile in misura maggiore alla crescita delle transazioni di abitazioni registrata nei comuni di medie dimensioni, con popolazione tra 5 e 25 mila abitanti e tra 25 e 50 mila abitanti, che segnano un rialzo superiore al 20% e rappresentano, insieme, quasi la metà del mercato nazionale.
In termini di IMI, sono ancora le grandi città (quelle con più di 250 mila abitanti) a registrare il valore più elevato, 2,16% con un rialzo di quasi un terzo di punto. La classe dei comuni con meno di 5.000 abitanti, nella quale rientrano molti comuni montani e in calo demografico, si riporta, dopo 3 anni, nuovamente sopra l’1% in termini di IMI, rimanendo comunque il valore minimo tra le diverse classi.
La mappa della distribuzione comunale delle compravendite nel 2016 nonostante si osservi una ripresa dei volumi in tutte le ripartizioni geografiche, i comuni nei quali si registra uno scarso numero di scambi risulta ancora piuttosto elevato.