L’anno che sta per chiudersi rappresenta sicuramente un periodo di crescita, i dati del terzo trimestre segnano un + 20% rispetto all’anno precedente e anche il quarto trimestre non sarà da meno. L’ottimo risultato è dato da più fattori, oltre a considerare che il periodo di fermo dovuto al lockdown del 2020 si è poi sovrapposto e spalmato in tutti questi mesi. Il primo fattore come già ribadito più volte é stata una scelta di cambiamento verso ambienti più adatti per vivere la propria casa, cercando di migliorare la qualità sia in termini di prestazioni che di superficie, non solo spazi esterni ma anche ambienti interni dedicati al lavoro e allo studio.
Tutte queste esigenze di cambiamento sono state supportate da un sistema finanziario che ha saputo mantenere i tassi di interesse molto bassi e seppur con qualche piccolo spostamento verso un rialzo, anche nel futuro sembra che ci sia interesse nel sistema bancario nel proseguire con questa politica di tassi positivi, credo che nel 2022 sarà molto simile all’anno in corso. Le manovre del governo che hanno saputo dare un impulso positivo a tutto il settore edile. Di fatto i tanti bonus e le leggende dei “lavori gratis” sono servite a svegliare tutte quelle situazioni che latitavano da anni, dalle case unifamiliari ai condomini, creando un volano di opere private senza precedenti, mettendo in crisi il comparto edile sia in termini di fornitura che di manodopera, al punto che i prezzi sono lievitati ben oltre i listini dettati dalle camere di commercio. Questa problematica era possibile ovviarla solo con manovre strutturate e non una tantum, anche se mi piace ricordare che molti bonus che sono partiti solo di recente in verità ci sono da molti anni, grazie proprio alle famose campagne mediatiche del “fai i lavori gratis” ma più seriamente è stata la possibilità di cedere il credito dei bonus la chiave di tutto questo straordinario risultato.
A parte i bonus quello che in futuro necessariamente servirà è un allineamento dei salari verso un tenore di vita che si sta alzando giorno per giorno, altrimenti si rischia come in altri paesi una bolla che ingessa il mercato immobiliare. Basti pensare alla vicina Svizzera che per anni a seguito una politica di prezzi rialzisti incontrollati. Fino alla metà dell’ultimo decennio aumentavano non solo i prezzi delle abitazioni primarie, ma anche la quota di persone che diventava proprietaria delle proprie quattro mura. Nel frattempo, però, il mercato è cambiato radicalmente, a causa degli effetti del perdurare dei bassi tassi d’interesse. Sta di fatto però che dopo 20 anni di aumenti dei prezzi senza limiti il sogno di un’abitazione primaria oggi è svanito per ampie fasce di popolazione. La maggior parte delle famiglie non riesce più a superare con le proprie forze gli ostacoli legati al finanziamento: di fatto un finanziamento dell’abitazione primaria è riservato solo a nuclei familiari con un reddito elevato. «Chi non dispone già di grandi capitali o non può accedervi tramite eredità non ha realisticamente praticamente prospettive di diventare proprietario» dichiarato da Martin Neff capo economista di una delle principali banche operanti in Svizzera.
Da un sondaggio di UBS i prezzi degli immobili in Svizzera sono cresciuti dal 2011 di sette volte rispetto ai redditi delle famiglie.
Tenendo presente che l’aumento dei prezzi sul nuovo non può essere fermato per tanti motivi, tra cui principalmente il continuo rialzo delle materie prime e il crescendo di qualità degli immobili di nuova costruzione.
Per non finire in una bolla che metterebbe a dura prova un’economia che sta provando a rialzarsi è necessario da subito fare manovre per defiscalizzare i salari, incrementando le buste paga per allinearle con i rincari degli ultimi tempi. L’accesso al credito deve essere garantito a tutti i lavoratori che abbiano i requisiti in ordine, la rata del mutuo deve essere sostenibile anche per le giovani coppie, soprattutto si deve garantire un miglior benessere per poter aiutare le nuove famiglie a crescere e a rimettere in circolo la ricchezza.
Queste domande sono fatte per capire quali sono gli scenari che ci aspettano l’anno venturo.
La più classica delle domande, dove conviene investire?
Rispondo di puntare come sempre alle zone fortemente attrattive a partire dalle città, dai poli universitari, nelle zone dove vi sono cliniche e centri sanitari, anche in città capoluogo ma devono essere ben servite da ferrovie e mezzi di trasporto. Lecco proprio per le sue peculiarità rimane una cittadina di grande interesse da parte degli investitori e grazie anche alle future grandi opere tra cui il porto, il rifacimento del lungolago, l’area della piccola, la Lecco-Bergamo, ecc, potrà dare grandi soddisfazioni a chi ci investirà.
I bonus dedicati al mondo della casa possono influire sull’andamento del mercato nel 2022?
Direi che sicuramente sono serviti a svegliare una parte di mercato dormiente e soprattutto per alcuni bonus tra cui il sisma bonus hanno contribuito a rendere possibile l’acquisto da parte di alcune famiglie che senza di esso non avrebbero potuto pensare di comprare un nuovo, ciò nonostante credo che si debba creare una riforma che garantisca tempi più lunghi per la riqualificazione, con regole semplici e chiare. D’altronde il nostro tessuto urbano è molto vecchio, non è pensabile che in poco tempo si possa mettere mano a tutti gli edifici che necessitano un completo restauro. Nonostante il ridimensionamento che ne uscirà dalla prossima legge di bilancio, ormai la gente ha imparato a conoscere i bonus e continuerà a utilizzarli molto più di prima.
Per chi vuole acquistare casa oggi, suggerisci l’affitto o l’acquisto?
Senza ombra di dubbio dico di acquistare casa, soprattutto per chi è alla ricerca della prima casa, deve approfittare di tassi di interesse così bassi. Anche per chi cerca di cambiare la propria casa per una nuova é il momento di passare all’azione, primo perché il mercato dell’usato nei prossimi tempi subita una forte discesa e secondo perché diversamente il mercato del nuovo salirà e non di poco. Consiglio l’affitto solo agli indecisi, a chi vive una situazione di precarietà o per una promo approccio di convivenza senza trascurare chi deve spostarsi in altre città per studio o per contrati di lavoro a termine.
Quali saranno le tipologie più richieste nel 2022?
Più che parlare di tipologia mi soffermerei sulla qualità dell’immobile e sulla sua salubrità. Per qualità intendo che le persone oggi cercano quartieri con determinate comodità oltre che a basso inquinamento atmosferico e acustico, vicini ai servizi ma protetti in strutture con del verde, video sorvegliate e possibilmente che abbiano una certa privacy. La casa deve avere un’impiantistica moderna, green, tecnologica e a basso consumo in termini economici. Il piacere di vivere la casa deve essere garantito da un insieme di architettura e tecnologia che fanno vivere appieno ogni momento.
Per chi ha in mente di cambiare casa, quale è il primo passo?
Innanzitutto ci si deve riunire in famiglia e capire esattamente quale potrebbe essere la casa ideale nel futuro, per poi fare i conti con le disponibilità finanziarie sia in termini di liquidità che di possibilità per accedere a un eventuale mutuo. Fondamentale però è sapere esattamente quanto vale il proprio immobile prima di metterlo sul mercato, grazie al sistema “valutazione perfetta” le persone possono calcolare la quantità di denaro che ne genererà la vendita per poi muoversi contestualmente verso un acquisto più oculato.